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Intelligenza artificiale e copywriting: utilità VS personalità

In questo articolo non svelo segreti di chat GPT, funzionalità o suggerimenti miracolosi per utilizzarla... anzi, sostengo con grande convinzione che abbiamo bisogno di testi con personalità e non di repliche e rielaborazioni noiose.

Hilary Renga
Hilary Renga · 04 Maggio 2023
Come ogni mattina apro il mio profilo LinkedIn e devo constatare che da due mesi, se non di più, si parla solo ed esclusivamente di Intelligenza Artificiale e Chat GPT. Anche se devo ammettere che questa settimana la Venere di Botticelli Open to Meraviglia mi ha distratto parecchio (ma di questo ne parleremo in un altro articolo)! Forse è arrivato il momento di salire sulla barca del “vincitore”? Se tutti ne parlano, forse siamo noi strani a non farlo, e dovremmo. Beh, lo faccio a modo mio. E come sanno bene i miei colleghi, non riesco a non dire cosa penso!

Ho litigato con Chat GPT

Io sono una copywriter e una creatrice di contenuti, leggendo sul web sembra che questo strumento possa sostituire in qualche modo la mia professione e questo mi fa un po' arrabbiare. Beh, non sono assolutamente d'accordo. E spiego subito perché.
Come funziona chat GPT per quanto riguarda la generazione di testi? A seguito di una richiesta input da parte dell'utente, incrocia un enorme database di informazioni sulla rete e crea un testo rielaborando ciò che ha trovato. La conseguenza? Nessuna strategia, nessuna valutazione delle informazioni più o meno importanti, nessuna visione, nessun commento. Tutti questi passaggi infatti non può farli un'intelligenza artificiale.
Abbiamo davvero bisogno di testi creati rielaborando le stesse identiche informazioni che ci sono tra i primi 5/6 risultati di Google? Cosa stiamo dicendo di nuovo? Cosa offriamo all'utente di interessante?
E questo discorso mi regala l'assist perfetto per raccontare come io “vivo” la creazione di un testo e come credo debba essere fatto.

Copywriting: scrivere testi con personalità

Scrivere è solo la vetta della montagna, è la piccola punta di un iceberg. C'è tantissimo lavoro prima della redazione di un testo: il briefing con il Cliente, lo studio profondo dell'azienda e dei prodotti e/o servizi, la definizione degli obiettivi, l'analisi del target, la scelta del tono di voce, le idee. Caspita, le idee. Secondariamente, non dimentichiamo l'analisi dei dati delle performance degli scritti, le possibilità di miglioramento, l'aggiunta delle CTA migliori e quant'altro. Già con questi elementi potremmo tranquillamente dire che l'intelligenza umana batte a mani basse quella artificiale. A tutto ciò dobbiamo aggiungere il sentimento, la passione, le opinioni del copywriter... la personalità. Ebbene sì, un testo deve avere una personalità e deve comunicare qualcosa: sorpresa, emozione, ironia, originalità, consigli, suggerimenti, soluzioni, empatia. Secondo voi, la vostra cara amica chat GPT ne è capace? I testi che genera sono accattivanti? Sono articoli scorrevoli, sorprendenti e interessanti? O sono sfortunata io e quando ho provato ad utilizzarla mi ha proposto solamente contenuti pieni di parole ripetute, punteggiatura non troppo corretta, frasi iniziate nel 99% dei casi con congiunzioni conclusive come “quindi, inoltre, pertanto” e assolutamente nessun elemento di sorpresa o di emozione?

A me piacciono i contenuti che comunicano qualcosa in più, che per un motivo o per l'altro tengono l'attenzione alta fino alla fine, dai quali capisco in modo chiaro cosa mi vuole trasmettere l'autore. Che sia un'opinione riguardante un argomento preciso, quindi da che parte sto; che sia una presentazione aziendale, tra le cui righe comprendo perché dovrei scegliere proprio quella realtà rispetto a tante altre concorrenti; che sia una promozione di un prodotto, con chiare le soluzioni che mi offre e i benefici che apporta alle mie problematiche specifiche... PERSONALITÀ è la parola d'ordine. Di informazioni “alla Wikipedia” ne è pieno il web, un copywriter bravo deve saper fare la differenza.

Facciamo pace con chat GPT?

E proprio perché adoro essere imprevedibile e non voglio cadere nella meccanicità di chat GPT (e ricordiamo, i nemici è sempre meglio tenerli vicini per controllarli meglio), credo che si possa... convivere. Come? Sfruttandola a nostro favore, prendendone solo il meglio.
Chat GPT è uno strumento utile, se utilizzato bene. Non lasciamo scrivere testi all'intelligenza artificiale prendendoli per buoni, così come sono. Facciamoci aiutare quando scarseggiano le idee, quando vogliamo scandagliare il web, per informarci su un determinato argomento, come traccia per sviluppare i paragrafi, come stimolo e come suggestione. Ma mettiamoci cuore e passione, diamo personalità a questi testi, rendiamoli interessanti per i nostri lettori e...utilizziamo i sinonimi! Sì scusate, devo fare una precisazione sui sinonimi. Io sono un po' fissata, ma chat GPT è capace di ripetere 3 o 4 volte lo stesso termine in una frase e in un articolo di 2.000cps confezionare anche 15 20 25 repliche (provato e garantito). Argh, rabbrividisco. Il vocabolario dei sinonimi è così ricco e affascinante, facciamoci trascinare dalla bellezza delle parole e dei suoni che evocano, non ripetiamole come robot senza via d'uscita. Ciao GPT :)

PS: in queste ultime settimane ho avuto modo di valutare parecchi contenuti elaborati da potenziali copywriter per collaborazioni a progetto. Sì, i testi generati dall'amica GPT si riconoscono immediatamente, almeno da professionisti che svolgono questo lavoro da 15 anni. Riformula, trasforma, perfeziona, esponi la tua opinione, convinci e prenditene cura... quella della chat potrebbe essere una buona base da cui partire, non l'arrivo! Un consiglio? Siate più intelligenti... e meno artificiali.

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